Ti do il benvenuto nel mio sito, io sono Gilberto Kalman psicologo e psicoterapeuta.

Perché rivolgersi allo psicologo-psicoterapeuta? Ovvero, a cosa serve andare dallo psicologo?

 

Vorresti farmi qualche domanda?

Quando vai a comprare la frutta e la verdura ti rivolgi al primo edicolante che trovi? Nel momento in cui ti si è piantata la macchina chiami il tuo meccanico di fiducia o chiami Zia Pina sperando che con le sue preghiere ti faccia ripartire la macchina? Ti sei rotto una mano e ti devi operare chi scegli? Un medico specializzato in operazioni alle mani, un chirurgo tuttofare o il tuo macellaio di fiducia? 

Sono esempi estremi, ma rendono il concetto che vorrei passarti: la salute ed il benessere psicologico sono troppo importanti per essere “sprecati” con le persone che non sono formate per aiutarti. Nemmeno parlarne con gli amici, aspettare che passi, prendere un farmaco e vedere come va sono le risposte adeguate alla tua sofferenza. Ma questo lo sai bene, perché ci sei già passato vero?

Quanto sei disposto ad investire nel tuo processo di cambiamento? Sei disposto ad investire il tuo tempo per migliorare la tua situazione? Queste due domande orientano sulle tempistiche che ognuno si dà, bisogna però tenere conto anche di altre variabili che entrano in gioco quali: la creazione di una relazione di fiducia (che come per tutte le relazioni di fiducia richiede un po’ di tempo, quanto? Dipende da te definire obietti raggiungibili. Il mio modello teorico di riferimento (sistemico-relazionale) non prevede  terapie infinite, ma per la mia esperienza posso dirti che con meno di un anno si vedono pochi risultati sul lungo periodo. Ciò non toglie che non si possano apprezzare miglioramenti in tempi minori.

Forse è LA DOMANDA più diffusa, o meglio, il pregiudizio maggiormente diffuso tra le persone e se, mentre stai leggendo queste righe o in passato, ti sei posto la medesima la domanda la risposta è semplicemente no, no e ancora NO!
Ok, ma perché no?
Chiedere aiuto ad uno psicologo vuol dire esser in primis coraggiosi, cioè essersi resi conto che da soli non ci si riesce ad aiutare come si credeva.
Questo avviene perché prendi contatto con le tue difficoltà e metti a fuoco che c’è qualcosa che non va come vorresti nella tua vita, non stai bene.
Ancora meglio, ti sei reso conto che le strategie che hai utilizzato per uscire dal o dai momenti di difficoltà non solo non hanno funzionato, ma, forse, hanno anche peggiorato la situazione e non sono per nulla efficaci.
Come vedi essere consapevole di tutto questo fa di te una persona con una marcia in più, ciò di cui hai bisogno è “solo” di un esperto che ti aiuti a trasformare tutto questo.
Cosa intendo?
Farti aiutare da un professionista del benessere mentale che ti sostenga e ti accompagni ad osservare e costruire la tua vita da una prospettiva tutta nuova e autentica. 

L’analisi della domanda è di fondamentale importanza! Di conseguenza, anche chiarire quali siano gli obiettivi è un momento importante del processo terapeutico.
Questa è fondamentale poiché le coppie non sempre sanno dove vogliono arrivare chiedendo aiuto, più spesso capita che percepiscano che qualcosa non sta andando come prima, hanno paura a parlarne pensando che ci sia una problematica oppure non riescono, ancora, a dare un nome alla sensazione che stanno vivendo.

Vediamo insieme alcuni esempi:

– gestire un evento traumatico;
– affrontare una separazione;
– elaborare un lutto;
– difficoltà sessuali;
– tradimento;
– uscire da una situazione di stallo di coppia;
– saper gestire in maniera efficace i conflitti e le decisioni familiari;
– scoprire modi nuovi di danzare in coppia, cioè ritornare a sapersi ascoltare empaticamente, comunicare in modo efficace, condividere e negoziare, cioè poter sospendere vecchi modelli ricorsivi che consentono solo di reiterare le difficoltà che la vita ha in serbo.

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