In questa canzone Cesare Cremonini racconta in maniera eccelsa e in pochissimi versi quale sia la parabola di chi viene lasciato improvvisamente e quanto faccia male, nei primi momenti, questa condizione.
Questa canzone racconta di un abbandono (da parte della donna amata) e di come sia possibile tornare a vivere dopo questa rottura di un legame.
A te questa esperienza è mai capitata?
Se hai creato un rapporto profondo e intimo con il/la tu* partner e poi sei stat* lasciat* sai quanto questa condizione sia uno strazio.
Si vive, in effetti, le stesse fasi di un lutto, poiché proprio di conclusione traumatica si tratta.
In queste circostanze, spesso, o comunque per i primi periodi, si è ancora circondati da oggetti che rimarcano l’abbandono, la fine della relazione e la propria solitudine.
Ci sono le tue scarpe ancora qua
Ma tu te ne sei già andata
C’è ancora la tua parte di soldi in banca
Ma tu non ci sei più
C’è ancora la tua patente rosa tutta stropicciata
E nel tuo cassetto un libro letto e una Winston Blu
Lo stato di sofferenza è attivato in maniera sistematica non solo dalla presa di coscienza della conclusione della relazione, ma anche dal vedere gli oggetti lasciati dal/la ex partner e che ricordano in modo molto vivido la sua assenza.
Dopo una separazione, soprattutto se viene subita e se il/la partner se ne è andat* via lasciando lì i propri oggetti personali, continuare a vivere in quella casa è una trappola mortale di ricordi e sensazioni.
Una spirale vorticosa di malessere, tristezza e nostalgia difficile da gestire e tollerare.
Ci sono le tue calze rotte la notte in cui ti sei ubriacata
C’è ancora lì sul pianoforte una sciarpa blu
Ci sono le tue carte, il tuo profumo è ancora in questa casa
E proprio lì, dove ti ho immaginata
C’eri tu!
Accettare la separazione e ripartire, ricominciare a vivere, non è semplice all’inizio proprio perché il/la partner che ti ha abbandonat* magari non ha dato molte spiegazioni rispetto alla fine della relazione e gli oggetti di vita vissuta insieme ancora presenti sono come sale e limone su lembi di pelle aperti.
Bruciano e fanno male.
Come ripartire? Come riprendere in amo la propria vita?
Iniziando dalla presa di consapevolezza di quell’assenza e di quell’abbandono e renderlo reale, non solo a se stessi ma anche alle persone con cui si hanno contatti.
Ho spiegato ai vicini ridendo che tu non ci sei più
Un ragazzo in cortile abbraccia e bacia la sua fidanzata
Proprio lì dove ti ho incontrata
Non ci sei più
Ripartire, ricominciare, ok ma come?
Come dare un senso ad un abbandono che, forse, fatichi a trovare?
Come ricostruirti una vita sufficientemente soddisfacente?
Con il tempo.
Devi saper aspettare e accettare ciò che è successo.
Una conclusione relazionale, soprattutto traumatica come un abbandono segue gli stessi passi, come detto all’inizio, dell’elaborazione del lutto.
Vivi la negazione di quanto successo, aspetti illusoriamente che lei/lui torni a braccia aperte, provi una rabbia totalizzante (verso il/la partner, ma anche verso te stess*) e vivi in un tempo cristallizzato, fermo, ovattato.
Oh no, no! Da quando mi hai lasciato pure tu
Non è più domenica
Oh, e non si dimentica
Per cui per tornare a stare bene bisogna lasciare che il tempo agisca, si riprenda un normale corso della vita, si accetti e si elabori ciò che è successo.
Ma poi si dimentica, non si pensa, non si pensa più
Ci sono le tue scarpe ancora qua
Ma tu non sei passata
Poter prendere consapevolezza sui limiti che la tua coppia aveva così come anche gli aspetti positivi permette all’abbandonato di recuperare aspetti positivi di sé e impegnarsi su se stessi e sui propri scopi.
Ora vivo da solo in questa casa buia e desolata
Il tempo che davo all’amore lo tengo solo per me
E alla fine?
Potremmo vedere la marmellata del titolo come una metafora della felicità.
La felicità si può recuperare a patto che ci sia una elaborazione di quanto successo e quindi una analisi di se stessi e di quanto successo a livello relazionale.
Ogni volta che pensi al/la tu* ex potresti stare un po’ male ed essere spinto ad adottare comportamenti poco salutari per tollerare la sofferenza emotiva e psichica del tuo ricordo (ad esempio la condotta alimentare del Binge eating, cioè avere delle abbuffate di cibo).
Potresti, però, anche constatare di star bene senza lui/lei, cioè scoprire che la felicità (più o meno inconsapevolemente) ti veniva un po’ nascosta dal/la tu* ex o da te stess*.
Ora te la puoi riprendere.
Ogni volta in cui ti penso mangio chili di marmellata
Quella che mi nascondevi tu
L’ho trovata
Se ti è piaciuto l’articolo condividilo con i tuoi amici.